Stando a quanto dichiarato dalla Kroll Ontrack, società leader nel settore del recupero dati con 22 sedi in tutto il mondo, gli incidenti che causano la perdita della memoria di un computer sono più frequenti di quanto non ci si possa immaginare.
Generalmente si pensa che a causare una perdita dati possano essere soltanto i virus informatici o rarissimi e improbabili problemi hardware. Invece se Il 59% dei casi è dovuto al cattivo funzionamento dell'hardware, il 26% dei casi è imputabile ad errori umani, come ad esempio la cancellazione accidentale dei file o la formattazione, infine il 9% dei problemi è riconducibile al software.
A creare meno problemi sono, incredibile a dirsi, i virus e le calamità naturali, responsabili della perdita dei dati nel 2% dei casi.
La realtà quindi è ben diversa e le persone che ogni anno si rivolgono alle società specializzate nel settore data recovery sono sempre più numerose.
Alla Kroll Ontrack solo nel 2006 sono stati registrati oltre 50.000 richieste di recupero. I motivi sono spesso assurdi. E' per questo che l'azienda, annualmente, stila una singolare classifica con le 10 disavventure informatiche più curiose.
Giù dall'elicottero
Alcuni dipendenti di una società di telecomunicazioni hanno fatto cadere un computer portatile da un elicottero in volo nel cielo di Montecarlo. All'interno del disco rigido si trovavano delle informazioni preziosissime che i manager distratti avrebbero dovuto usare durante una riunione che si teneva quello stesso giorno a Hong Kong.
Dati 'lavati'
Un passeggero in volo da Londra a Varsavia aveva inserito, nello stesso bagaglio, il suo portatile e il beauty case. Sfortunatamente il flacone dello shampoo si è aperto, danneggiando l'hard disk del computer. Per poter recuperare tutti i dati, i tecnici hanno dovuto ripulire accuratamente il disco rigido e altri componenti in modo da ristabilire il funzionamento del drive.
Il caso Dom Joly
L'attore britannico Dom Joly aveva lasciato cadere in modo accidentale il suo portatile, danneggiando l'hard disk su cui erano memorizzate cinquemila fotografie, seimila canzoni, mezzo libro in fase di stesura e tutti i suoi vecchi articoli pubblicati sui giornali. Avendo letto su un quotidiano il resoconto dell'accaduto, Kroll Ontrack ha contattato Joly, offrendosi di recuperare tutti i suoi dati.
Una biblioteca in fiamme
Un'importante università britannica aveva subito una disastrosa perdita di dati causata da un incendio che si era sviluppato nella facoltà di informatica durante un week-end; tutti i computer avevano subito ingenti danni sia per il fumo che per l'acqua usata dai vigili del fuoco.
Attenti alle banane
Un cliente aveva lasciato su un hard disk esterno una banana matura, che marcendo, evidentemente l'ha scordata la sopra per diverso tempo, ha danneggiato l'apparecchio.
Una cunetta? No, un hard disk
Accade tutti gli anni, ma le persone continuano a lasciare computer e hard disk sulla rotta di veicoli in movimento. Anche quest'anno alla Kroll Ontrack è giunto un carico di computer finito, non si comprende ancora bene come, sotto le ruote di un camion che transitava all'interno di un aeroporto.
La decima volta è… quella giusta
Un utente ha riformattato il proprio hard disk ben dieci volte prima di rendersi conto che conteneva
informazioni di cui aveva assolutamente bisogno. Fortunatamente per il distratto utente l'azienda è riuscita a recuperare i dati.
Alla ricerca di Nemo
Al rientro da una meravigliosa vacanza alle Barbados un cliente ha scoperto di non poter accedere alle foto scattate in immersione con la sua nuova macchina fotografica digitale "subacquea" perché il dispositivo non era in realtà una fotocamera digitale. Le immagini sono state recuperate, per la fotocamera non c'è stato nulla da fare.
Drive rumoroso? Mettici un po' d'olio
Un docente universitario si è accorto che il drive del suo nuovo computer era un po' troppo rumoroso. Per ovviare all'inconveniente ha pensato di aprire il cabinet e irrorare l'interno del disco con un potente lubrificante. Il drive ha smesso di cigolare, ma anche di funzionare!
Ma lo scettro per l'incidente più assurdo spetta ad un cliente che ha deciso di spedire alla Kroll Ontrack il drive malfunzionante ponendolo però all'interno di un paio di calzini sporchi. Inutile dire che l'idea non ha funzionato. I calzini in questione non hanno garantito una protezione adeguata durante il trasporto. I danni che ne sono risultati si sono rivelati più gravi di quelli provocati dall'incidente originale.
In tutti i casi, anche nei più assurdi, i tecnici sono riusciti sempre e comunque a recuperare le informazioni contenute dei dispositivi danneggiati. Per evitare cattive sorprese il consiglio degli esperti è comunque sempre lo stesso. Fare il backup. Non costa nulla e richiede pochissimo tempo.